Ginberg, lo “spirito” calabrese di alta qualità
Dall’Officina degli infusi di Vibo Valentia al resto del Paese, si consolida la qualità di un prodotto che utilizza come botanica principale il bergamotto calabrese. Salvatore Iannello è l’ideatore…
VIBO VALENTIA Un ingranaggio dal quale proviene l’impulso che permette al germoglio di fiorire dalla terra. Già nel logo è racchiuso tutto il senso del racconto che vede protagonista “Officina degli Infusi”, azienda creata da Salvatore Iannello lo scorso gennaio per «far riemergere le vecchie tradizioni calabresi producendo degli spirits di alta qualità a livello artigianale». Primo tra questi è Ginberg. La sua storia e le aspirazioni di questo giovane marchio andranno in onda questo giovedì, alle ore 21 sul canale 211 del digitale terrestre e in streaming su “L’Altro Corriere Tv” nel prossimo episodio di “Ti racconto un’impresa”.
«Da barman mi dedicavo alla creazione di cocktails con prodotti artigianali e di nicchia per valorizzarli. Da qui l’obiettivo di creare dei prodotti di nicchia ed alta qualità». Inizia così il racconto di Salvatore, che dopo aver creato la sua attività agli albori dell’anno in corso, lancia il suo primo fortunato prodotto: “Ginberg”. «È un gin composto che utilizza come botanica principale il bergamotto di Calabria». Una ricetta dal sapore della tradizione, che non richiede tecniche di lavorazione complesse: «Questo Gin viene prodotto per infusione, partendo da un distillato cerealicolo nel quale vengono messe a macerare per 24 ore tutte le botaniche». Oltre al bergamotto troviamo: ginepro, liquirizia, cardamomo, rosmarino, coriandolo, zenzero e il pepe timut, una bacca con sentori agrumati. «Una volta avviato il processo, abbassiamo la gradazione tagliando l’alcool con l’acqua minerale».
Un prodotto piacevole da bere, che cela in sé il sapore di questa regione. «È un Gin che si presta sia alla bevuta liscia che a un classico Gin-tonic. Con la bevuta neutra riemergono tutti i sapori del prodotto». Salvatore ha anche sperimentato un cocktail a base di Ginberg, con l’aggiunta di succo di Pompelmo e miele millefiori di Calabria.
Il tema dei locali, ma anche il tipo di lavorazione, riportano indietro nel tempo, al periodo del proibizionismo, quando in America non era permesso commerciare alcool e molti si ingegnavano con produzioni casalinghe: «Utilizziamo il metodo bathboot, che significa vasca da bagno. Infatti al tempo gli alcoolici venivano prodotti proprio lì».
Col tempo l’attività si sta ingrandendo e cominciano ad arrivare anche le prime richieste dall’estero. Il mercato per il quale è pensato Ginberg, oltre ai prodotti che presto saranno lanciati, è di nicchia, «per quei locali che prediligono il buon bere rispetto al bere di massa», ma oggi viene acquistato su diversi livelli, sia dal cliente finale (il bar) che dai grandi distributori, molti dei quali nelle principali città italiane.
«Non è mai facile è facile aprire un’attività in Calabria – conclude Salvatore – però io sono calabrese e volevo far riemergere le radici. Per quante proposte siano arrivate col tempo, ho sempre preferito rimanere qui e sono contento di questo»
fonte corriere della calabria.
Officina degli Infusi: arte della distillazione e profumi calabresi
Officina degli Infusi” di nome e di fatto. Se stai cercando un vero distillato nato dalla tradizione tramandata dai grandi distillatori, ma con un’allure giovanile e moderna, allora non puoi non conoscere l’Officina degli Infusi e Ginberg, la punta di diamante dell’impresa. Ma facciamo un passo alla volta: come è nata l’Officina degli Infusi, e come mai questo nome?
Si tratta di un’azienda giovanissima nata in Calabria, a Vibo Valentia, agli inizi del 2020, dalla passione di un gruppo di giovani per il buon bere. La missione di questi ragazzi, fin dal principio, è stata quella di creare qualcosa di autentico, unico e inconfondibile ripescando a piene mani le tecniche e i trucchi della tradizione dei grandi distillatori, che ci ha trasmesso ricette e metodi di lavorazione insuperabili che ancora oggi sono il punto di riferimento principale per la distillazione, che potremmo definire una vera e propria arte.
Il nome dell’impresa è stato scelto con molta cura e attenzione e ha un significato ben preciso, in grado di trasmettere i principi che per l’azienda sono i punti cardine che ne guidano l’operato. Innanzitutto, il termine “officina” racchiude in sé tutta l’eredità della tradizione, punto di partenza irrinunciabile, in quanto anticamente andava ad identificare il laboratorio artigiano presso il quale si lavorava.
Il termine “infusi”, invece, indica il metodo utilizzato per la produzione artigianale dei prodotti, come il gin. E non a caso, il primo prodotto di Officina degli Infusi è proprio Ginberg, un aromatico e delizioso gin artigianale. Ma prima di fare conoscenza con questo prodotto, andiamo alla scoperta del mondo del gin e della distillazione, che ne dici?
Focus: il gin e la sua produzione
Il gin è un distillato di mosto fermentato di cereali, come frumento e orzo, che viene aromatizzato con spezie ed erbe officinali di vario tipo: nel caso di Ginberg ciò che prevale sono le note di bergamotto calabrese, ma è possibile trovare vari distillati in cui si rendono protagoniste note diverse, come ad esempio il ginepro, protagonista indiscusso del gin, ma anche spezie, fiori o bacche. Questi ingredienti, appositamente scelti dal distillatore secondo la sua ricetta, sono detti botanicals. La storia dei gin affonda le sue radici negli antichi monasteri: furono i monaci a fare le prime prove di distillazione nel tentativo di creare un olio terapeutico con il ginepro. È solo nel XVII secolo però che si riuscì ad ottenere il primo distillato di alcol e botanicals, nominato Genever, che subito ottenne un successo smisurato, crescendo esponenzialmente in fama e popolarità. Chiaramente, nei secoli il gin e la sa produzione hanno decisamente mutato aspetto, migliorandosi e affinando la tecnica. Inizialmente, si faceva una prima distillazione con i cereali e poi una seconda distillazione che prevedeva che i “vapori” venissero filtrati da dei cestelli contenenti i vari botanicals.
Oggi, invece, si lasciano macerare i botanicals direttamente nell’alcol, prima ancora della seconda distillazione, ottenendo così una bevanda più aromatizzata. È poi previsto un periodo di distillazione, normalmente in alambicchi di rame, che a volte può essere preceduto da una fase di affinazione in botti di legno, se previsto dalla ricetta del mastro distillatore. Il risultato è un distillato molto aromatico e pungente, resinoso, dove l’aroma dei botanicals sopraggiunge in un secondo momento, arrotondano la forza del gin.
Come accennato, non tutti i gin sono uguali: il gusto può infatti variare in base ai botanicals scelti dal produttore, motivo per cui non sempre i gin avranno lo stesso sapore. Per orientarti, non ti resta che conoscere le erbe e le spezie utilizzate, in modo da capire e “rubare” il segreto del mastro distillatore. Dunque, andiamo a spiare il mix di botanicals proposto dall’Officina degli Infusi. Che cosa conterrà Ginberg?
Ginberg, una vera ode ai profumi della Calabria
Ginberg è un gin artigianale prodotto con autentico bergamotto calabrese, fresco e intenso, a cui deve il suo nome, ed erbe officinali attentamente selezionate. Un gin tutto italiano prodotto con materie prime 100% Made in Calabria. L’autentico bergamotto calabrese e le erbe officinali del territorio rigorosamente raccolte a mano permettono la realizzazione di un gin pregno di aromi. L’alcol impiegato per la distillazione è al 96,5% Vol, ma viene poi spezzato dall’acqua di sorgente che sgorga a quasi 2000m di altitudine, abbassando così il grado alcolico di Ginberg a 43% Vol.
Il profumo è complesso, con prevalenti note di Bergamotto ma anche note erbacee e speziate. Al palato è ricco e intenso, molto sapido e fresco, e lascia in bocca un retrogusto leggermente amaro che lo rende autentico e unico. Si tratta di un Unfiltered Cold Compound Gin, dunque viene preparato a partire da una base di morbido alcol di cereali a cui vengono aggiunte le varie botaniche a freddo. Questa è una tecnica risalente al periodo del proibizionismo, durante il quale venivano preparati i cosiddetti “bathtub gin” seguendo proprio questo tipo di procedimento. In questo modo si ha maggiore rilascio degli oli essenziali e quindi dell’aroma delle varie botaniche presenti. Inoltre, non viene filtrato per lasciare il colore naturale dalle botaniche in macerazione.
Le botaniche di Ginberg sono il ginepro, il bergamotto di Calabria, il cardamomo, la camomilla, il coriandolo, il rosmarino, lo zenzero, la liquirizia e il pepe timut. Insomma, un bel mix di aromi italiani ed esotici.
Ma come si può consumare Ginberg? Vediamo qualche suggerimento per il suo consumo e qualche ricetta per dei cocktails super cool.
Ginberg, come gustarlo al meglio
Ginberg è un gin davvero versatile, ideale per la preparazione di grandi classici come negroni, martini cocktail, etc.,ma soprattutto per l’Indian Tonic Premium, un gin&tonic davvero delizioso per il grande profumo e la complessità aromatica.
Per prepararlo ti serviranno 150ml di Fever-Tree Premium Indian Tonic Water, un’acqua tonica che è l’ideale per valorizzare questo tipo di gin, 50ml di Ginberg, tanti cubetti grandi di ghiaccio e una scorza di lime. Servi il tuo Gin&Tonic in un bicchiere da vino grande e tondo, aggiungendo prima il ghiaccio in grandi quantità, in modo che non si sciolga subito e diluisca il cocktail, e versa una dose di gin e tre dosi di acqua tonica. Aggiungi infine le scorzette di lime e servi subito, categoricamente senza cannuccia. Ed ecco fatto, un drink delizioso e perfetto per l’estate.
Se vuoi godere di tutti i profumi e gli aromi di Ginberg e conoscere le tecniche tradizionali e i valori dell’Officina degli Infusi, allora vieni a dare un’occhiata sul nostro portale. Non te ne pentirai!
fonte spaghetti e mandolino
Ginberg, l’autentico gin italiano di Officina degli Infusi che ha trionfato ai Gin Awards World 2020
Si racconta da sempre che la storia del gin affondi le sue radici nelle terre del nord Europa. Ma ne siamo proprio certi? È davvero così? In realtà il gin, che mai come in questo periodo vive un momento di grande splendore, è più radicato di quanto immaginiamo alla nostra storia e alla nostra cultura, ed è un distillato presente nel nostro DNA da secoli.
Quale paese, se non il nostro, può contare su un territorio così speciale per reperire le preziose botaniche? Chi può vantare una così vasta fama e conoscenza nella scienza della liquoristica dell’erboristeria, dell’alchimia e della farmacopea? Alcuni documenti scritti testimoniano come sin dal XVI secolo, in Italia, si producevano liquori, amari, rosoli e addirittura distillati a base di ginepro. Ed è più che lecito pensare che questi siano a tutti gli effetti degli antenati dell’attuale gin.
OFFICINA DEGLI INFUSI
Ebbene, ora come allora le abitudini non sono cambiate, la conoscenza e la passione spinge infatti tante aziende a produrre gin. Tra le tante aziende, oggi vi presentiamo un’eccellenza tutta meridionale: OFFICINA DEGLI INFUSI, che col suo Ginberg si aggiudicata la prima posizione nella prestigiosa competizione Gin Awards World 2020 nella categoria compound gin. L’azienda, operante a Vibo Valentia, nasce nel 2020 da un gruppo di giovani imprenditori, con la chiara intenzione di creare un gin autentico e unico, partendo dalle ricette della vecchia tradizione locale e valorizzando le preziose risorse della terra.
Nasce così il Ginberg, un unfiltred cold compound gin che viene prodotto attraverso infusione a freddo di botaniche in morbido alcool cerealicolo italiano. Questa tecnica garantisce una maggiore estrazione degli oli essenziali dalle botaniche, donando, anche grazie alla totale assenza di filtrazioni finali, un aroma e un colore intenso autentico e potente. Ginberg è un gin artigianale aromatizzato con ginepro, bergamotto calabrese, coriandolo, zenzero, cardamomo, camomilla, rosmarino, liquirizia e pepe timut.
Ha una gradazione di 43° e viene tagliato con acqua purissima di sorgente che sgorga a 2000 metri di altitudine. Ha inizialmente un aroma deciso di bergamotto, poi è erbaceo e ha un finale speziato. È intenso, molto sapido e con una nota amara che lo rende entusiasmante. Insomma un gin potente e intrigante, da godersi fino in fondo, assoluto o con una buona acqua tonica.
fonte sudfood
Salvatore Iannello e Officina degli Infusi, garanzia di qualità e artigianalità
SALVATORE IANNELLO E OFFICINA DEGLI INFUSI, GARANZIA DI QUALITÀ E ARTIGIANALIT | INTERVISTE.
Salvatore Iannello è un ex barman e a gennaio del 2020 ha creato la sua azienda Officina degli Infusi, nel nome della qualità e dell’artigianato, valorizzando così anche la sua Calabria. Nonostante il momento complesso sta già ottenendo ottimi risultati, trovando molti apprezzamenti, questo attraverso la prima bevanda creata dall’Officina, il Ginberg.
Buona sera Salvatore, mi fa piacere dare spazio a un’azienda così giovane, nata nel 2020. Ma, prima di parlare di Officina degli Infusi, vorrei chiederle: come nasce la sua passione per il mondo del beverage?
La mia passione per questo mondo nasce perché sono stato un barman e quando lo ero andavo sempre alla ricerca di prodotti particolari e di nicchia. Sono un appassionato del buon bere e dell’alta qualità.
Come nasce Officina degli Infusi e qual è la sua missione?
Nasce dal mio sogno di voler creare qualcosa di unico, artigianale e di spessore. Il nostro Ginberg riassume questo concetto…
Ginberg è il nome del vostro Gin. Cos’ha di particolare rispetto agli altri che sono in commercio?
Si tratta di un Gin Compound al Bergamotto, prodotto per infusione. Si parte da un distillato di origine cerealicola in cui si inseriscono le botaniche. La peculiarità è l’aroma del bergamotto, agrume per eccellenza calabrese. Per noi è molto importante valorizzare il nostro territorio, la Calabria, uscendo dagli schemi e creando un distillato fuori da certe dinamiche commerciali. Il Ginberg è unico, mi spiego meglio: oggi molti Gin si assomigliano tra di loro, mentre il nostro ha un suo carattere preciso e il suo sapore non può essere confuso con quello di altri. A parte il Bergamotto si fa uso anche di altre botaniche, quali la liquirizia, la camomilla, anche queste calabresi, nonché, naturalmente, del ginepro.
Come avviene la produzione, in casa o vi affidate a terzi?
Ci affidiamo a terzi. La ricetta è mia, studiata nel dettaglio, con prove su prove, finché non è arrivato il risultato che volevo. Oggi aprire una distilleria o anche un piccolo laboratorio non è semplice, ci siamo appoggiati quindi a un’azienda agricola che ha un laboratorio, realizzando il nostro prodotto in modo interamente artigianale, lavorando solo duecento litri di Gin per volta, perché vogliamo che il nostro Ginberg sia sempre fresco ed equilibrato.
State già lavorando ad altri distillati o liquori?
Stiamo lavorando ad altri distillati, anche se non posso svelare molto. Da qui a settembre comunque dovremmo uscire con un altro prodotto, sempre distinguendosi da quello che esiste in commercio per qualità e artigianalità.
Siete nati purtroppo in un anno molto difficile, questo per voi è un problema o uno stimolo?
Anno molto difficile, sì. Siamo nati nel gennaio 2020 e abbiamo avuto solo due mesi per poter lavorare e farci conoscere. La gente è sempre titubante a nuovi prodotti e, anche se stiamo avendo un notevole apprezzamento, non è facile inserirsi nel mercato, pian piano però ce la stiamo facendo. La pandemia in qualche modo ci ha gambizzato e abbiamo patito delle difficoltà. Se non ci fosse stata avremmo già avuto in commercio un altro prodotto. Per fortuna ne stiamo uscendo e stiamo cercando di andare avanti e farci strada.
fonte Corriere Del Bar